Service Hospice – Il Gelso – Relatori: Dott.sse, Francesca Biolatto, Mirella Palella, Roberta Batista
venerdì, 19 Aprile 2024

L’Hospice è una casa che accoglie persone in fase avanzata di malattia che hanno bisogno di cure e sollievo dal dolore. È un servizio rivolto anche ai familiari, per sostenerli e rispondere alle loro esigenze psicologiche, sociali e spirituali nel percorso di accadimento del proprio congiunto. La casa è collegata alla rete dei servizi per le cure palliative che ha il compito di garantire continuità assistenziale al malato e alla sua famiglia. L’équipe dell’Hospice collabora con l’assistenza domiciliare integrata e con gli ospedali del territorio. La dottoressa Palella racconta di come nuovo approccio della medicina moderna abbia al centro proprio l’uomo.  Il ricovero in Hospice è legato alla verifica preliminare della presenza di almeno una delle seguenti condizioni: Malattia evolutiva a prognosi infausta con aspettativa di vita presumibilmente inferiore a 90 giorni. Presenza di sintomi fisici che non consentono il trattamento domiciliare e per i quali non è indicato il ricovero in strutture per acuti. Impossibilità transitoria o definitiva della cura al domicilio per ragioni di ordine sociale, psicologico o ambientale (ricovero di “sollievo”). I principi fondamentali che ispirano le cure palliative sono: Il rispetto dell’autonomia, dei valori e della cultura del paziente e dei famigliari. La creazione e il mantenimento di un rapporto tra equipe curante e paziente basato sulla comunicazione, la trasparenza e la condivisione degli obiettivi della cura. L’attenzione non solo ai bisogni fisici del paziente ma anche a quelli emozionali, psicologici, sociali e spirituali. Il sostegno alla famiglia attraverso un’opera di informazione, consiglio, aiuto pratico e formazione continua. La personalizzazione, la continuità e l’intensità delle cure per ridurre al minimo la sofferenza e il disagio. Le cure palliative sono un diritto: la qualità di tale cura fa sì che alcuni pazienti vengano addirittura dimessi, perché si riprendono completamente. Tali cure fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale ma serve l’aiuto del volontariato: non si andrebbe molto avanti senza l’aiuto concreto di tanti volontari che attualmente sono circa 20.
La signora Biolatto, Presidente dell’Associazione Minetti, racconta di come tale associazione sia nata come servizio a domicilio e si sia poi sviluppata nell’ Hospice.
Con l’associazione è stato fatto davvero tanto, riuscendo a separare la terapia del dolore e delle cure palliative.
Le iniziative sono state moltissime: auto per infermieri, giardino per i pazienti, wi-fi nelle camere ecc.
Tra le altre iniziative anche la televisione nelle camere degli ospiti di cui due ricavate dal Burraco del Rotary di Valenza.
La dottoressa Batista, psicologa, si occupa del rapporto con i pazienti, le famiglie, il personale e i volontari ecc.
Il rapporto con i malati con gravi patologie non è facile per cui molte volte è necessaria l’assistenza anche per il personale.
E’ un lavoro di ascolto di comprensione per essere incisivi in un periodo difficile per le persone.
Sembra strano ma l’hospice è un luogo di vita si parla di feste di cibo di famigliari, ci si apre a confidenze, si stilano i bilanci di una vita intera.

 

Condividi: