La Dott.ssa Chiara Olivero narra: “Giorgio Simonotti Manacorda, un Poeta dimenticato”
martedì, 03 Ottobre 2023

Conviviale dedicata alla cultura quella tenuta nell’ambito del consueto ciclo di incontri Rotariani martedì 03 ottobre presso il Resort La Fermata. Il tema della serata è stato “Giorgio Simonotti Manacorda, un poeta dimenticato”, relatrice della serata la Dott.ssa Chiara Olivero, laureata nel 2004 con tesi di laurea dedicata al poeta e autrice della silloge Geometrie della notte.

Il poeta Giorgio Simonotti Manacorda, morto nel 1971 a Casale Monferrato, dove risiedeva, concluse la sua carriera letteraria con la pubblicazione, presso la prestigiosa casa editrice Einaudi, del volume I banchi di Terranova. Suo padre, Oreste Simonotti, fu un ricco imprenditore e dirigente sportivo, presidente del Casale e dell’Ambrosiana Inter; sposò Vittoria Manacorda, donna di illustre famiglia casalese, avvenente amica di d’Annunzio e che lo inizierà alla estetica poetica del Vate da cui però si terrà sempre lontano.

Anche il figlio di Giorgio, che portava lo stesso nome del nonno, e che morì in giovane età, dopo un’adolescenza difficile e tormentata, aveva pubblicato un libro di poesie (Disabitare, 1988), presso una raffinata casa editrice torinese. Giorgio Simonotti Manacorda è definito un poeta minore ma, in realtà, le sue opere hanno una insospettata profondità. Trattandosi di un poeta quasi sconosciuto è stato difficile ricostruire la sua storia. Di famiglia appartenente all’alta borghesia, viaggia molto e durante la guerra, partecipa alla resistenza, dove viene anche imprigionato.
La linea poetica è molto lontana dalla retorica dannunziana ed esprime il desiderio di rimanere lontano dalle mondanità e dai clamori. Nel periodo estivo peraltro risiedeva nella stupenda villa di Villabella (che diede nome anche al paese).La relatrice inizia recitando la poesia “Trasparenze”, che ci trasporta in una dimensione senza tempo, dedicata al divenire dell’uomo attraverso le diverse età dall’adolescenza alla maturità, altre poesie ci raccontano la vita di paese e la semplicità rurale, in cui il poeta si immerge completamente fondendosi con essa. Emerge un Simonotti umile e desideroso di non apparire, ma solo di testimoniare la vita contadina. La relatrice, declamando le poesie del Manacorda ad alta voce, con grande maestria, conduce verso la fine della serata che scorre velocemente concludendo con una definizione  del  poeta Giorgio Simonotti Manacorda come un  “poeta da non dimenticare”  non come un  ” poeta dimenticato.
Su invito della nostra Silvia Scarrone, la relatrice poi declama alcune sue poesie che riscuotono enorme approvazione.

La serata è stata piacevole e partecipata, con molte domande ed osservazioni conclusa nei perfetti tempi Rotariani.

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